Produzioni tipiche

Last update 18 July 2018

Il territorio dell’Alto Astigiano è posto all’imbocco del Monferrato, dove clima e terreno concorrono a dar luogo a condizioni ambientali particolarmente favorevoli allo sviluppo di diverse colture specializzate. La notevole frammentazione della proprietà offre un’immagine variegata del paesaggio agricolo, caratterizzato da cereali, prati, vigneti e boschi. I versanti collinari di questi comuni presentano ampie superfici vitate condotte con la cura di chi sapientemente, da generazioni, trae un reddito da queste coltivazioni. Sui versanti più impervi hanno preso il sopravvento ampie superfici boschive, creando un grande polmone verde in quest’area ancora poco industrializzata.

Il Censimento Agricolo del 2000 registra la presenza di 1215 aziende agricole, di cui quasi la metà (613) con superficie a vite. La superficie a giacitura collinare è destinata prevalentemente alla coltivazione dei vitigni Freisa, Barbera, Malvasia di Schierano, Bonarda, Nebiolo, e Chardonnay.

Le D.O.C. che hanno diffuso il sapore di queste terre sono i vini rossi: Albugnano, Barbera d’Asti, Barbera del Monferrato, Cari, Freisa d’Asti, Freisa di Chieri, Malvasia di Castelnuovo don Bosco, Piemonte Bonarda, e tra i bianchi principalmente il Piemonte Chardonnay.

Tra quelli che più ci rappresentano, ricordiamo in particolare l’Albugnano, ottenuto dalle uve Nebiolo, da secoli coltivate in quest’area, di colore rosso rubino, profumo delicato e sapore dal secco all’abboccato; il Freisa d’Asti, di colore rosso granato o cerasuolo piuttosto chiaro, dal profumo delicato di lampone e di rosa, di sapore amabile, fresco; il Piemonte Bonarda, di colore rosso rubino intenso, con profumi delicati, fruttati e speziati, di sapore da secco ad amabile, leggermente tannico, fresco; il Malvasia di Castelnuovo don Bosco, di colore rosso cerasuolo brillante, con profumi delicati di frutta e di fiori, con note di rosa e lampone, talvolta di iris, glicine e frutti di sottobosco, di sapore piacevolmente dolce, fresco, aromatico, in versione vivace, spumante e passito.

Diffuse sono le coltivazioni biologiche di frutta e verdura che con cura vengono allestite per i mercati settimanali, o somministrate durante i soggiorni negli agriturismi e conservate per l’inverno in variopinte confetture.

Notevole è anche la produzione di miele, di salumi artigianali, di formaggi di cascina, di farine da polenta di antiche varietà di mais, di grissini robatà, di focacce e torte di nocciola. Anche il tartufo che si nasconde generoso nei nostri boschi rappresenta un’importante offerta di questa terra.

Alle coltivazioni si affiancano ancora piccoli allevamenti della pregiata razza bovina Piemontese, condotti con la cura di un tempo, utilizzando foraggi e farine prodotti dall’azienda stessa, e talvolta anche il pascolamento. Il censimento riporta 237 aziende con allevamenti, pari al 19,5% del totale. Alcune aziende offrono la vendita diretta di carne al pubblico.